DANNI DA CEREALI RAFFINATI
Il 60-70% di ciò che mangiamo tutti i giorni è costituito da cibo raffinato: cereali, farine, zucchero, oli… Raffinato significa sottoposto a lavorazione e privato di elementi fondamentali come fibre, vitamine e minerali. Più cibi raffinati sono presenti nella dieta, minore sarà la presenza di vitamine e minerali, maggiore sarà il rischio di carenze di questi elementi. Fatevi due conti, e correte a procurarvi un antiossidante.
E sempre a proposito di cereali raffinati, fateci caso: quale alimento regna dove regna la fame? Il riso. Salva dalla morte per denutrizione ma causa dei mali enormi, non raramente la morte. Il riso bianco non contiene β-carotene, precursore della vitamina A, perché in esso mancano alcuni enzimi necessari per la sintesi. Di conseguenza, popolazioni che si nutrono a lungo esclusivamente di questo alimento finiscono per sviluppare carenza di vitamina A, con relativi danni: ogni anno circa 500.000 bambini diventano ciechi e oltre due milioni muoiono per malattie associate a questa carenza.
In ragione di tutto ciò, qualcuno ha avuto l’idea di far produrre al riso stesso il β-carotene. Così è stato creato prima il Golden Rice, in cui sono stati aggiunti quegli enzimi mancanti, e poi il Golden Rice II, con livelli di β-carotene molto maggiori. Sì, stiamo parlando dei tanto discussi Ogm (Organismi Geneticamente Modificati). In modo incredibile, gli attivisti hanno preso a contestare quest’invenzione, appigliandosi a motivazioni assurde.
Alcuni dissero che troppo β-carotene avrebbe potuto essere tossico (cosa impossibile perché il β-carotene non è tossico ad alcuna dose: al contrario della vitamina A, liposolubile, esso è infatti idrosolubile). Altri arrivarono invece a sostenere addirittura il contrario, ossia che il β-carotene presente nel Golden Rice fosse troppo poco e che un adulto avrebbe dovuto mangiarne circa nove chili al giorno per soddisfare il suo fabbisogno di vitamina A.
Paradossalmente, preferiamo correre il rischio REALE della cecità o addirittura della morte piuttosto che quello ipotetico derivante dagli Ogm. L’importante è che queste situazioni si verifichino lontano quanto basta da noi per non farci arrivare l’odore della morte.
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Pasquale (martedì, 07 ottobre 2014 12:48)
Scusa.. ma veramente pensi che la natura ha bisogno dell'intervento dell'uomo ? Ci sono voluti milioni di anni di evoluzione per arrivare a quanto ci offre la natura oggi.. e adesso arriviamo noi e pensiamo di fare meglio ? ma per favore..
Pasquale (lunedì, 13 ottobre 2014 22:36)
scusa.. ma ho fatto un commento tempo fa (vedi Name: L)
perché non lo pubblichi ?
Giuseppe Musolino (venerdì, 17 ottobre 2014 13:21)
La natura non necessita in maniera obbligata dell’intervento dell’uomo, ma per avere il 95 percento di quello che la natura ci offre oggi è occorso (nel bene e nel male) l’intervento dell’uomo. A partire proprio dai cereali, e ti spiego perché con un esempio. Nel primo grano, quando il chicco è maturo, una serie di cellule tra lo stelo e il chicco si sfaldava; i chicchi allora si staccavano e si disperdevano ovunque. In questo modo diveniva impossibile raccoglierli. Venne dunque in soccorso una piccola alterazione genetica naturale, grazie alla quale le cellule rimanevano unite e perciò il chicco non si disperdeva al suolo. In circostanze normali ciò avrebbe condannato la pianta all’estinzione. Ma l’uomo la poté coltivare e sia per il grano che per noi fu una salvezza.
Non è la natura a necessitare dell’intervento dell’uomo, ma l’uomo stesso. Moderazione negli interventi, grazie.