Il gap proteico 

 

 

Da analisi bioimpedenziometrica su una paziente di 75 kg mi risultano i seguenti valori:

  • massa grassa: 31.3 kg
  • massa magra: 43.7 kg, di cui massa muscolare 28.6 kg

 

Basandosi sui Larn (livelli di assunzione giornaliera raccomandati), la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) raccomanda 0.75 grammi di proteine per chilo corporeo.

Primo appunto. Tenendo anche valida la miserrima quota di 0.75 grammi per chilo corporeo, il soggetto in questione dovrebbe assumere 56 grammi di proteine. Già pochissimo. Se poi si tiene conto che viene raccomandata la ripartizione 2/3 vegetali e 1/3 animali, il tutto si traduce in 18.6 ancor più miseri grammi di proteine animali, cioè circa 80 grammi di carne al giorno (o 100 g di pesce, se preferite). Nelle carceri mangiano meglio. 

Secondo appunto. Il calcolo è grossolano perché tiene conto solo del peso totale e non della ripartizione massa magra/massa grassa: è evidente che è la parte magra a dover essere nutrita di proteine, e ancor più precisamente la massa muscolare. I culturisti lo sanno bene e lo fanno da sempre, settando la propria alimentazione proteica sopra i 2 grammi per chilo di muscoli. 

I dietologi hanno sempre sbraitato contro queste abitudini. Se sul soggetto succitato effettuiamo il calcolo sulla massa muscolare, avremo che 56 (grammi di proteine): 28.6 (massa muscolare) = 1.95 grammi di proteine pro-chilo di muscolo. Chiedete scusa, almeno.

 

Terzo appunto. Non viene affatto menzionata l’attività sportiva. La quota di 0.75 grammi quota viene raccomandata a tutti, uomini e donne, sedentari e attivi, giovani e anziani. Sicché un atleta dovrebbe nutrirsi come Fassino o come Giuliano Ferrara, non fa alcuna differenza. 

Quarto appunto. Lievi aumenti nell’assunzione di proteine sono consentiti solo in crescita, gestazione e allattamento. Questo “lieve aumento” è di appena 6 grammi. Anche all’Università ci ripetevano questo dato, e io mi sono sempre chiesto cosa stessero dicendo. Mai vista una donna prestare attenzione ad aumentare l’apporto proteico della propria dieta di 6 grammi. Ne ho viste che si strafogavano di pizze, pasta e pane col placet del ginecologo di turno, ne ho viste che non sapessero nemmeno quali alimenti contenessero proteine, ma di donne che centellinassero quei 6 grammi, MAI. 

Quinto appunto. La stessa Sinu precisa sul suo sito che: “Da un esame critico della letteratura sull’argomento risulta che […] non ci sono i presupposti per modificazioni di rilievo dei valori riportati nei LARN del 1986-87”. Millenovecentottantasei! 

 

Capite perché viviamo in un paese in cui il primo che si alzi la mattina detta un nuovo rivoluzionario modo di mangiare?

 

Capite perché per dimagrire vi affamano con diete da criceti?


 

 


 

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Commenti: 2
  • #1

    Moreno P (lunedì, 09 giugno 2014 13:09)

    Articolo fantastico.
    ... L' importanza della sostituzione di una parola con un' altra (x kg di muscolo --> x kg di peso corporeo) per passare da Risultati allo scatafascio.

    Sono gli stessi individui che valutano gli eventuali progressi con la bilancia.
    Provo quasi rancore per chi ha inventato la Bilancia pesapersone e stima per il padre dell' impedenziometro.

    Grazie per i suoi articoli!

  • #2

    Nico (domenica, 26 marzo 2017 00:46)

    Nella repubblica delle banane dove il mulino bianco la fa da padrone portare avanti gli alimenti proteici non fa bene a qualcuno