CEREALI E ROMANI: L'ASSEDIO DI ALESIA

 


Ennesima dimostrazione del perché i tanto vituperati cereali siano così radicati nella cultura italica. La dieta dei Romani antichi (la cosiddetta “dieta del legionario”, che qualcuno sta cercando di riesumare) era basata proprio su cereali e legumi.

 

La carne era scarsamente presente durante le campagne, che potevano durare anche mesi. Più abbondante durante gli stanziamenti (e spesso essiccata): si trattava soprattutto di maiale, economico e presente più o meno in qualunque territorio; ma risulta che i soldati non la gradissero molto. In ogni caso non costituiva la parte predominante della dieta, pare si aggirasse attorno ai 150 g al giorno. Diversamente, se ne consumava di più quando gli stanziamenti divenivano più lunghi. Il grasso era costituito prevalentemente da lardo, soprattutto per quelli che svolgevano le mansioni più pesanti.

 

Questa predominanza dei cereali fece sì che i Romani divenissero abili panificatori. E la produzione del pane rappresentò una svolta per loro, perché i legionari vinsero le guerre grazie al pane che si portavano dietro.

 

Durante l’assedio di Alesia, nell’attuale Francia, i soldati capeggiati da Giulio Cesare attendevano i rinforzi al di fuori della città. Nel frattempo riuscivano a sostentare nutrendosi del pane rifatto, cibo ben trasportabile nelle bisacce. Si parla di circa 850 g al giorno a testa. I Galli, invece, che non sapevano panificare, dovevano uscire dalla città per andare a cacciare il cervo. E per loro fu la fine, perché fuori c’erano le nostre milizie ad attenderli.

 

Il pane si rivelò dunque una risorsa strategica. È vero che in seguito i Romani (cioè, noi) conobbero celiachia, diabete, sindrome metabolica eccetera, ma è pur vero che in tal modo riuscirono a dominare il mondo.

 

Non ci libereremo facilmente dal pane né dagli altri cereali, e il video seguente è la dimostrazione del perché. 

 

 

 

 

 

 

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