Origine dei DCA

 

Molti credono che la causa dei disturbi alimentari siano i modelli magri imposti dai media. Non è così. La vera origine è in una condizione di malessere (inteso proprio come male dell’essere), oggi spesso di natura depressiva, in passato anche di origine nevrotica/isterica.

 

Il DCA è elaborato in risposta a questa situazione di malessere, è come una soluzione adottata per tollerare la sofferenza psichica (1).

 

Nel passato, per esempio, quando non c’erano i modelli magri imposti dai media, il percorso verso la malattia poteva essere rappresentato da altri elementi: religiosità, controllo dei desideri corporei (gola, sesso). (2, 3)

 

Nietzsche si scagliò nettamente contro questo approccio religioso alla vita (4), che insegna a tenere “in dispregio il corpo” (5) e portare in giro “un'anima perfetta in un cadavere di corpo” (6).

 

Al contrario, la scuola greca era propensa al digiuno. Secondo Socrate e Platone, il vero filosofo non poteva perdere tempo dietro a piaceri come il mangiare e il bere: “Nella casa di Socrate vive un gruppo di asceti affamati” (7).

 

L’eccessiva attenzione all’immagine corporea e alla magrezza sono solo il substrato attuale su cui i dca si sviluppano. Ed è certo che il confronto con i modelli proposti dai media, muscolosi nei maschi e magri nelle femmine, abbassi significativamente la soglia di soddisfazione per il proprio corpo (8). Ma appunto è una situazione che riguarda solo il contesto attuale.

 

E non è neanche sempre così perché la causa può avere origini del tutto estranee all’immagine corporea, come per esempio può accadere nelle bambine che smettono di mangiare nel tentativo di non crescere oppure di tenere uniti i genitori che si stanno separando.

 

Si tratta di condizioni che cambiano nel tempo, e questo richiede peraltro un costante aggiornamento da parte dei terapeuti, una continua messa in discussione delle proprie certezze.

 

Esiste una sorta di evoluzione con un andamento che richiama la teoria dell'equilibrio puntiforme di S.J. Gould (9, 10), cioè la comparsa di nuove specie (di malattia in questo caso) susseguente alla sparizione di altre. L’isteria, ad esempio, scompare improvvisamente nel Novecento e nello stesso momento compaiono altri disagi psichici, come la depressione e i disturbi del comportamento alimentare.

 

In questo senso si parla di patoplasticità (11), cioè i disturbi assumono la forma dell'epoca nella quale si esprimono. Allo stesso modo, i pensieri delle ragazze colpite si modellano sui modelli base dell'epoca nella quale si esprimono

 

La magrezza è solo l’espressione con cui si manifesta il disagio. Il sintomo, cioè il disturbo alimentare, è messo in atto come “soluzione” nei confronti di una situazione di sofferenza psichica intollerabile. Perciò sarebbe fallimentare impostare una terapia incentrata solo sul sintomo (l’alimentazione), perché si rischia di spostare la ricerca di compenso verso altri comportamenti patologici. Non di rado, al miglioramento della componente nutrizionale si assiste a un peggioramento del disagio psichico.

 

Sono condizioni psichiatriche prima che nutrizionali, che però spesso vanno trattate primariamente per via nutrizionale perché in un soggetto denutrito, magari con scompensi idroelettrolitici importanti e una scarsa produzione di serotonina derivante dalla denutrizione, qualunque psicoterapia rischia di essere inefficace.

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

  1. Cuzzolaro M, Anoressie e bulimie, Bologna, Il Mulino, 2004.
  2. Bell RM, Holy Anorexia, Chicago: Chicago University, 1985. 
  3. Turoldo F, Le malattie del desiderio. Storie di tossicodipendenza e anoressia, Ed. Cittadella,2011.
  4. La nascita della tragedia ovvero grecità e pessimismo, in Opere di Friedrich Nietzsche, Ed. Laterza, 2006. 
  5. Nietzsche F, Aurora: Pensieri sui pregiudizi morali (Opere di Friedrich Nietzsche Vol. 9) Adelphi, 2013.
  6. Nietzsche F, L'Anticristo. Maledizione del cristianesimo, in Opere, Adelphi, 2008.
  7. Aristofane, Nuvole, 94. Gell., II.1, Le notti attiche, 2 voll., Torino, UTET, 1992. 
  8. Cahill S, Mussap AJ, Emotional reactions following exposure to idealized bodies predict unhealthy body change attitudes and behaviors in women and men, Journal of Psychosomatic Research, 62, 631-9, 2007.
  9. Gould SJ, L'equilibrio punteggiato, Codice, 2008.
  10. Bianchini P, Dalla Ragione L, Il cuscino di Viola, Diabasis, 2006.
  11. Russel SA, Fame una storia innaturale, Codice, 2006.

 

 

 

 

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