DCA, personalità e stile di attaccamento
Le anoressie non sono tutte uguali. Idem per le bulimie. E non mi riferisco solo al fatto di distinguerle in restrittive e purgative, ma al fatto che ognuna di queste presenta un diverso quadro psichico che le fa ulteriormente suddividere in diverse altre sottocategorie.
In ambito psicologico esistono almeno 4 classi di soggetti con disturbi alimentari:
1. dipendente
2. ossessivo-compulsivo
3. borderline
4. narcisista
Per ognuno, occorre considerare 5 aspetti:
1. caratteristiche familiari
2. stile di attaccamento (ai genitori)
3. profilo di personalità
4. tipologia di dca
5. rapporto con il terapeuta
Tipo dipendente
Caratteristiche familiari: la famiglia delle anoressiche con restrizioni è calma, ordinata, perfetta (almeno apparentemente), proprio come le figlie.
L’attaccamento ai genitori è insicuro. Spesso presente un padre passivo e una madre con profondi sensi di inadeguatezza trasmessi alla figlia. Tanto che quest’ultima si trova di frequente a ricoprire il ruolo di madre con la vera madre (es. funzioni consolatorie nei suoi confronti).
Profilo di personalità: timido, rigido, meticoloso, con atteggiamenti ossessivi rivolti all’ordine e al perfezionismo. Grande caparbietà, che però spesso non riescono a far valere nei rapporti con gli altri, con cui quasi sempre non riescono a esprimere disaccordo per timore di perdere supporto e approvazione. Difficoltà a prendere decisioni senza prima richiedere consigli e rassicurazioni; necessità di scaricare la responsabilità agli altri. Molto disponibili alla terapia, che così dà buoni esiti.
Tipologia di dca: il modello di anoressia che si manifesta è del tipo restrittivo, perché col digiuno si riesce ad affermare la propria forza di volontà e a contrastare la bassa autostima.
Il rapporto con il terapeuta è delicato perché rischia di far venire a galla la disistima, per cui il rapporto dovrà essere impostato sul concetto: “Comando io, ma guidi tu”.
Tipo ossessivo-compulsivo
Caratteristiche familiari: madri presenti fisicamente, ma poco emotivamente. In adolescenza resta con la madre una barriera caratterizzata da distanza, incomunicabilità, inaccessibilità.
L’attaccamento ai genitori è di tipo evitante: "Devo imparare a cavarmela da solo". Sono soggetti che sin da piccoli hanno imparato a non disturbare, perché dal mondo che li circonda hanno capito che non c'è spazio per i loro bisogni.
Profilo di personalità: attenzione per i dettagli, le regole, l’ordine, gli schemi. Perfezionismo, che interferisce con il completamento dei compiti. Eccessiva dedizione allo studio e al lavoro, fino all’esclusione di attività di svago e amicizie. Sono quelle anoressiche che vengono definite “molto intelligenti”, ma in realtà non sono più intelligenti degli altri, solo che riescono a esprimere un impegno maggiore degli altri. La personalità è strutturata sul dovere, non sul piacere. Tendono a tenere ben nascosto il disagio.
Tipologia di dca: anche qui il modello di anoressia che si manifesta è del tipo restrittivo. Trascorrono molto tempo a preparare ricette che poi cestinano o fanno assaggiare ad altri. La magrezza è utilizzato anche come strumento desessualizzante e per tenere a freno trasformazioni corporee ritenute inaccettabili.
Il rapporto con il terapeuta in questo caso è più diffidente.
Tipo borderline
Caratteristiche familiari: c’è spesso un genitore (di solito il padre) che tende al discontrollo affettivo, in coerenza con il profilo di personalità di questo tipo di ragazze, più instabili emotivamente.
Anche in questo caso l’attaccamento ai genitori è insicuro. Spesso presente una madre fragile, che fa dirottare la figlia più verso il padre, non tanto per vero attaccamento quanto per non sprofondare nell’abbandono. Sono quei casi in cui si realizzano con più frequenza relazioni incestuose.
Profilo di personalità: caotico, relazioni instabili che vanno dalla massima idealizzazione alla più profonda svalutazione. Frequente copresenza di shopping compulsivo, gioco d’azzardo, uso di droghe e alcol. Ricorrente ideazione suicidaria o automutilazione, attuata non tanto per punirsi quanto per placare l’angoscia che sentono dentro. Alta frequenza di associazione con altre patologie mentali come il disturbo bipolare, il disturbo di personalità borderline e soprattutto il disturbo ossessivo-compulsivo, in cui il dettaglio (l’introito e il dispendio calorico) diventa più importante del quadro generale (ad esempio i rapporti sociali, quelli affettivi, le condizioni di salute, finanche un possibile esito mortale). C’è una perdita di connessione con la realtà globale. Si è focalizzati sul qui e ora. In questi termini, l’anoressia viene assimilata anche all’autismo.
Tipologia di dca: il DCA che sviluppano è di tipo bulimico oppure anoressico purgativo. Abbuffate caotiche e compulsive per quantità e qualità, comprendente anche cibo ancora surgelato o preso dall’immondizia o ancora non-alimenti (es. carta, terra, sapone). Purging (vomito, lassativi) attuato più volte al giorno.
Rapporto con il terapeuta: se accettano la terapia, possono creare un legame molto forte col terapeuta, ma facilmente rompono il legame non appena se ne sentano deluse.
Tipo narcisista
Caratteristiche familiari: i genitori non riescono a pensare ad altro che a loro stessi. Si crea nella bambina un vuoto emotivo che cercherà di colmare con il cibo. Il genitore stesso sarà afflitto da insoddisfazioni e dolore interiore, che riverserà sui figli considerandoli come una seconda chance per realizzare ciò in cui lui non è riuscito. E se il figlio non riesce in questo compito inizia la sua colpevolizzazione da parte del genitore. L’altro genitore spesso soccombe.
L’attaccamento ai genitori è evitante. Sono quelle bambine “esibite” dai genitori come trofeo. Bambine che devono essere “speciali”, su cui sono riversate grandi aspettative, ma più per affermare le proprie qualità genitoriali. E la bambina da parte sua cercherà di fare l’impossibile per accontentare il genitore.
Profilo di personalità: l’essere cresciute con il “dovere” di essere “speciali” le convince realmente di essere tali fino a spingerle ad atteggiamenti di superiorità.
Tipologia di dca: sviluppano bulimia. L’abbuffata è consolatoria. Pretendono di comandare e spesso trattano i genitori come schiavi: vomitano in piena notte in cucina per obbligare la madre a svegliarsi e pulire; si arriva al punto in cui la madre punta la sveglia tutte le notti allo stesso orario per alzarsi e pulire.
Rapporto con il terapeuta: il lato positivo è che tendono a richiedere aiuto e solitamente vengono portate a cura dai genitori, anche se alla fine si dimostrano poco collaborative e gli esiti rimangono piuttosto negativi.
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