Quando Jekyll diventa Hyde
Siamo abituati a pensare ai disturbi alimentari come a malattie ben distinte l’una dall’altra: esiste l’anoressia e poi la bulimia che è tutt’altra cosa. Non è così. Il disturbo alimentare “puro” non esiste quasi più, la maggior parte delle manifestazioni cambia forma nel corso del tempo.
Così l’anoressia può diventare bulimia, la bulimia può diventare binge e il binge può evolvere in qualche altra condizione ancora (1). Tutto nella stessa persona, che non avrà sofferto di tre diversi disturbi, ma ha avuto un solo problema alimentare che si è evoluto per forma nel corso del tempo (2).
Si parla dunque di migrazioni transdiagnostiche. Molte anoressiche, ad esempio, sviluppano successivamente bulimia (3) ed è un viraggio pericoloso perché può preannunciare un aumento di vari altri problemi, su tutti l’ideazione suicidaria (4, 5).
Un eccesso di controllo, come avviene nell’anoressia, può produrre (e produce) una perdita di controllo. Il tentativo di mantenere basse le calorie della dieta porta a delle crisi di fame incontrollabili e spesso all’abbuffata. Così, dalla ego-sintonia della restrizione si passa alla fase della bulimia ego-distonica.
Lo stesso perfezionismo che caratterizza la maggior parte delle anoressie in fase iniziale vira verso un discontrollo degli impulsi, con le ragazze che diventano molto caotiche, disorganizzate, improvvisamente non più capaci di ipercontrollare la propria vita. Questo viraggio è un aspetto che destabilizza e spaventa molto le ragazze anoressiche: non è tanto il rischio di morire a terrorizzarle, quanto quello di diventare bulimiche, di perdere il controllo.
Il discontrollo può poi evolvere verso altre dipendenze (alcol, droghe), relazioni sessuali autodistruttive, comportamenti autolesivi. Da lì può nascere la collaborazione, perché capiscono che possono entrare in una dimensione peggiore. Se un lato positivo si può cogliere in questo passaggio è infatti il riuscire a esprimere più facilmente una richiesta di aiuto, negata caparbiamente nella fase ego-sintonica della restrizione.
Il nucleo psicopatologico alla base è sempre lo stesso: l’ossessione per il controllo del corpo e dell’alimentazione. Il discontrollo delle emozioni, la dispercezione corporea, la disorganizzazione del sistema fame-sazietà a livello ipotalamico sono molto simili tra anoressia e bulimia. Si differenziano le strutture di personalità (anoressica ipercontrollante, bulimica discontrollante), ma le fondamenta sono identiche.
Jekyll diventa Hyde ma rimane sempre la stessa persona.
BIBLIOGRAFIA
- Michał Górski M et al. Eating disorders - diagnosis and characteristics. 2020 Apr 22;48(284):133-138.
- Yao S et al. Genetic and environmental contributions to diagnostic fluctuation in anorexia nervosa and bulimia nervosa. 2019 Oct 29;1-8.
- Keel PK, Mitchell JE. Outcome in bulimia nervosa. Am J Psychiatry. 1997;154:313-21.
- Bodell LP et al. Dynamic associations between interpersonal needs and suicidal ideation in a sample of individuals with eating disorders. 2020 Mar 6;1-8.
- Mandelli L et al. Suicide attempts in eating disorder subtypes: a meta-analysis of the literature employing DSM-IV, DSM-5, or ICD-10 diagnostic criteria. 2019 Jun;49(8):1237-1249.
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