Il terzo occhio

 

 

Quando il pensiero negativo diventa rimuginazione, cioè si protrae per tutto il giorno, si attiva il sistema nervoso simpatico. Il sistema simpatico è quello che viene chiamato in causa quando c’è una situazione di pericolo. È il sistema che attiva la zebra per sfuggire al leone e il leone per prepararsi ad attaccare la zebra.

 

Solo che per zebre e leoni finisce lì: superato il pericolo, chi sopravvive riprende i propri ritmi. Noi invece ci portiamo quello stato di negatività tutto il giorno, tutti i giorni, per mesi o anche anni. Si entra cioè in una situazione di tensione costante, di stress cronico.

 

In poche parole, il sistema simpatico si iperattiva e causa quello stato di infiammazione cronica di basso grado (low grade inflammation) che determina immunosoppressione e rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie metaboliche (obesità in primis).

 

Il solo rimuginio e il pensiero negativo associato (“Non sto perdendo peso”, “Quanto tempo ci vuole per perdere trenta chili?”, “Uffa, sempre le stesse cose devo mangiare”) possono indurre questo tipo di infiammazione.

 

Aumentano gli ormoni dello stress (adrenalina e cortisolo su tutti), che vanno a smontare le proteine nei muscoli in singoli amminoacidi, che vengono poi dirottati verso il fegato per essere convertiti in glucosio.

 

Tradotto, perdete massa muscolare per ricavare zucchero. Quindi, magari state attentissimi a non consumare prodotti che contengano zucchero e poi ve lo producete da soli.

 

Tradotto ulteriormente: ingrassate. E la cosa ancora più subdola è che rischiate di non accorgervene subito perché da un lato state producendo grasso ma dall’altro perdete massa muscolare, quindi il peso sulla bilancia potrebbe non variare. E cominciano i messaggini: “Non sto perdendo un grammo”.

 

Dieta non è solo quello che mangiate, ma anche quanto siete rilassati, distesi, positivi. Determinati sì, ma sereni.

 

Allora, come uscire da un pantano del genere? Lo stress si fronteggia con risposte comportamentali.

 

Ad esempio, sono utilissime le tecniche di gestione della respirazione, che favoriscono l’introduzione di ossigeno, l’ossigenazione ai tessuti e l’attivazione del parasimpatico. Il parasimpatico spegne l’attività del simpatico, vi calma e distoglie dai pensieri negativi.

 

La ripetizione di parole positive durante la respirazione allontana ulteriormente dai pensieri negativi. 

Le tecniche di visualizzazione aiutano a visualizzare nella propria mente come ci si vuole vedere e come ci si vedrà quando si raggiungerà l'obiettivo prefissato.

 

Arnold chiamava questo "il terzo occhio" Ed è realmente così, tu visualizzi qualcosa che non c'è con un occhio che non vede la realtà oggettiva ma quella immaginaria. E lo immagini così ardentemente fino a materializzarne l'accadimento nella realtà. Non è una bacchetta magica, è una riprogrammazione del cervello, predispone testa e corpo al lavoro.

 

Quando vi suggerisco di consultare uno psicologo e il responso di questi è che non avete difficoltà a seguire la dieta, NON HA CAPITO NIENTE DI QUELLO CHE DEVE FARE! Non è quello il punto da risolvere, la dieta la state già seguendo.

Da “attacca o fuggi” a “recupera e riprogrammati”.

 

Ovviamente una cosa simile è facile da dire e più difficile da fare, serve la guida di un bravo professionista. Ma una volta sviluppata, un’attitudine del genere rende più propensi a intraprendere azioni positive come seguire una dieta o allenarsi. Che, sia chiaro, non sono attività semplici o piacevoli, ma imparare a gestirle in maniera positiva può far emergere punti di forza, può indurre un cambiamento nelle priorità, un nuovo modo di pensare a se stessi e in definitiva una maggior aspettativa di vita.

 

 

Le difficoltà non si rifuggono ma si gestiscono.

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

  1. Koole SL et al.), The cessation of rumination through self-affirmation. Journal of Personality and Social Psychology, 1999; 77 (1): 111-125.
  2. Sherman DK et al. Deflecting the trajectory and changing the narrative: how self-affirmation affects academic performance and motivation under identity threat. Journal of Personality and Social Psychology, 2013; 104 (4): 591-618.
  3. Siegel PA et al. Reducing the tendency to self-handicap: The effect of self-affirmation. Journal of Experimental Social Psychology, 2005; 41 (6): 589-597.
  4. Danoff-Burg S, Revenson TA () Benefit-Finding Among Patients with Rheumatoid Arthritis: Positive Effects on Interpersonal Relationships. Journal of Behavioral Medicine, 2005; 28 (1): 91-103.
  5. Sakelliou A et al. Evidence of a Redox-Dependent Regulation of Immune Responses to Exercise-Induced Inflammation. Oxid Med Cell Longev, 2016; 2840643.

 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0