ALEXITIMA E DIET CYCLE
In persone con disturbo alimentare si crea questo circolo vizioso:
- bassa autostima e forte affettività negativa (rabbia, depressione, ansia)
- alexitimia, cioè la difficoltà a definire le emozioni (1)
- dieta per riuscire a controllare almeno un aspetto della propria vita
- l’introito viene, progressivamente o
meno, ridotto
- la restrizione non viene più retta e si cede allo “sgarro”, spesso in forma binge
- segue comportamento di compenso (iperattività, vomito,
lassativi)
- l’autostima peggiora ulteriormente e il ciclo rischia di perpetuarsi
Quindi un DCA non è mai un DCA, è altro. È la percezione del sé ancora prima che del corpo.
L’alexitimia non è mancanza di emozioni, è difficoltà a manifestarle. Ed è una condizione strettamente collegata con i disturbi alimentari. Le persone con dca sono divorate dalle emozioni ma si macerano all'interno, fuori rimangono impassibili, il che fa sì che chi vive accanto continui a non accorgersi di niente finché la situazione non diventa realmente grave. Ed è una condizione da attenzionare perché pone rischi significativi per malattie fisiche e mentali (2).
Quando sopraggiungono emozioni come rabbia, ansia o tristezza, queste persone tendono a mascherarle e a sopprimerle con la restrizione alimentare. Il dca viene adottato come meccanismo di difesa.
È chiaro che in questi casi tutto parte dalla bassa autostima. La restrizione alimentare è solo una conseguenza, un tentativo di rafforzare l’autostima. Dunque se esiste un punto su cui intervenire è proprio quello, e questo conferma ancora una volta l’importanza del supporto psicologico nella terapia dei dca.
BIBLIOGRAFIA
- Barriguete-Meléndez JA et al, Prevalence of alexithymia in eating disorders in a clinical sample of 800 Mexican patients, Cir Cir, 86 (1):38-43, 2019.
- Luminet O et al, Having no words for feelings: alexithymia as a fundamental personality dimension at the interface of cognition and emotion, Cogn Emot, 35 (3):435-448, 2021.
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