Cacciatori vs agricoltori

 

Prima dell’avvento dell’agricoltura (circa 12.000 anni fa), tutti gli uomini sulla terra erano cacciatori da qualche milione di anni. E tutti erano uguali tra loro, non c’erano classi sociali né capi. I territori in cui vivevano erano (e sono tuttora per le poche tribù ancora esistenti)  relativamente piccoli, e in spazi così limitati si impara a convivere e a condividere. Si rinuncia alla guerra e si diventa una società pacifica, priva di tecnologie e di armi avanzate, impreparata alla guerra stessa. 

 

Con l’agricoltura la società comincia a stratificarsi. I cacciatori non producono eccedenze alimentari, gli agricoltori sì. E chi produce eccedenze alimentari è più forte, perché si pone in un apice gerarchico.

 

Proiettatevi a migliaia di anni fa, prima dell’esistenza del denaro: se io dispongo di cibo posso ad esempio far lavorare gli altri per me, pagandoli con alimenti (vedi salario). Ma chiaramente deve essere cibo conservabile, non rapidamente deteriorabile come la carne. Dunque, cereali.

 

Qualcuno lo capì prima degli altri e cominciò a detenere il potere. È così che si creano le classe sociali, con la demarcazione ricchi/poveri: chi è impegnato nella produzione di cibo e chi no. E chi non è impegnato a produrre cibo può dedicarsi ad altro: al pensiero, all’arte, alle strategie militari. Così nascono le professioni e figure prima assenti come i soldati (oltre chiaramente agli artigiani, ai governanti, ai commercianti ecc.). 

 

E mentre tra i cacciatori non c’è uno che mangia più dell’altro, tra gli agricoltori sì. Così, se le risorse di una zona agricola si esauriscono, i villaggi iniziano ad attaccarsi fra loro. Ci si “allena” a farsi la guerra. Perché una cosa è conoscere le tecniche per cacciare gli animali, un’altra è organizzare le strategie per combattere altri uomini.

 

Soldati, strategie militari, “allenamento alla guerra”… In questo modo, quando due popoli di agricoltori e cacciatori vengono a contatto tra di loro sono i primi ad avere la meglio, e non il contrario come si sarebbe portati a credere. 

 

Un esempio nel passato si può ritrovare nell’assedio di Alesia, di cui parlai qui:  Romani (agricoltori e quindi panificatori) vinsero sui Galli (cacciatori e quindi vincolati al reperimento delle prede) proprio grazie al pane che portavano dietro in battaglia. 

 

Episodio ancora più recente nella prima metà dell’Ottocento, in alcune isole della Nuova Zelanda. Una tribù di cacciatori che vi abitava da secoli indisturbata, nel giro di un mese fu sterminata: un migliaio di agricoltori armati sbarcò all’improvviso e li uccise quasi tutti, cibandosi poi dei cadaveri. I cacciatori erano numericamente superiori e avrebbero potuto organizzarsi per provare a scacciarli, invece furono annientati per i motivi sopra descritti. 

 

Milioni di anni da “selvaggi” cacciatori, poche centinaia di anni da “miti” agricoltori, eppure sono questi ultimi ad avere la meglio.

 

 

 

 

Bibliografia

 

Guns, Germs and Steel: The Fates of Human Societies, Diamond J, WW Norton & Co, 1997.

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