Paleolitici 2.0



Leggo il messaggio di un tale che proclama fiero di mangiare in stile (secondo lui) paleolitico: carne “appenaappena scottata” e verdure come se piovesse. Dice di sentirsi leggero come non mai.

 

Vado a curiosare sul suo profilo Facebook e ci trovo quello che già immaginavo: aperitivi, prosecchini, pizze con amici, ciambelle, panettoni, uova di Pasqua, spaghetti alla tarantina, una teglia di salsiccia e patate, persino un panino con mortadella e provolone! Tutti alimenti chiaramente paleolitici.


Allora questo apre i battenti su due diversi scenari:

 

1) il tipo ha appena mangiato carne e insalata ed è ora tutto esaltato dal normale senso di leggerezza;

 

2) il tipo ha abbracciato da più tempo la dieta “paleolitica”, non la regge (ovviamente) e ricorre all’alimentazione moderna quando più gli è comodo.

 

La dieta è un fatto sociale, non solo nutrizionale. E questa è l’ennesima dimostrazione che quella paleolitica è oggi insostenibile. Le sole popolazioni che possono vantarsi (e non lo fanno) di seguire un tale regime sono le tribù ancestrali ancora esistenti, che non hanno manipolazioni sociali cui soccombere: la colazione al bar, la pizza con gli amici, l’happy hour, i supermercati…

 

Sono gli ultimi esemplari di esseri umani veramente liberi. Il resto è fanatismo ed esibizionismo.

 

In foto: un nativo piange in preda al panico di fronte al primo uomo bianco (1933). L’inconscio gli faceva presagire a cosa stesse andando incontro.

 

 

 

 

 

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