PALEOLITICI AD CAPOCCHIAM
Molti parlano di rispetto dei cicli naturali, ma non sanno quello che dicono. La carne, la frutta e la verdura un tempo erano legati alla stagionalità. Per esempio, gli agnelli nascono in primavera e non sono pronti per essere macellati prima di 8-10 mesi. Questo significa che il periodo giusto per mangiare l’agnello dovrebbe essere l’inverno. E invece noi lo mangiamo a Pasqua.
Stessa cosa per gli atri tipi di carne. Le stagioni in cui è “naturale” mangiare carne rossa sono l’autunno e l’inverno; per i polli il tempo giusto sarebbe la primavera e l’estate. E invece noi
mangiamo qualunque tipo di carne in qualunque periodo dell’anno.
Non è un caso che la moda della dieta paleolitica abbia preso piede nel mondo delle palestre: è un modello che calza a pennello a quel prototipo di culturista tutto clava e grugniti con cui la gente comune è abituata da sempre a raffigurarsi il palestrante medio.
Ennesimo caso pochi giorni fa. Incontro uno che mi dice di seguire questo tipo di alimentazione. Fino a un certo momento del dialogo era come stesse esibendo le stimmate, promuoveva se stesso come una sorta di martire incompreso e alienato dalla sua società. Quando però prendo a spiegargli che una delle insidie maggiori nel seguire diete sbilanciate e “asociali”, come per l’appunto la paleolitica, è quella di sperimentare una deflessione del tono dell’umore, mi interrompe precisandomi che lui segue la paleo e non è affatto triste, pur non mangiando cereali da oltre un anno. E allega sorriso a conferma. In realtà poi indago e viene fuori che il sabato mangia la pizza, consuma abitualmente riso, beve caffé e utilizza integratori. Insomma, l’ennesimo paleolitico ad capocchiam.
Alcuni pensano che tornare ad un’alimentazione di stampo paleolitico possa essere la salvezza per il pianeta e per l'essere umano.
Balle.
È esattamente il contrario di quello che vogliono farvi credere: la paleolitica è stata la causa delle moderne patologie metaboliche. L’alimentazione “cellulosica” prima (mantenuta per 1.5 milioni di anni) e carnea poi (mantenuta per 2.5 milioni di anni) ha fatto sì che il glucosio entrasse nel nostro genoma col contagocce, e ciò ha instaurato una condizione di resistenza insulinica, che nel momento in cui è arrivata l’ondata di carboidrati (era agricola) abbiamo pagato con diabete e obesità.
La verità è che l’uomo sta attraversando il terzo cambiamento dietetico della sua storia da quando è comparso sulla Terra: prima vegetariano stretto, poi carnivoro-frugivoro, oggi onnivoro.
Tutte queste fasi sono state caratterizzate da un unico elemento: mangiare quello che offriva in quel momento l’ambiente.
Vegetariano, vegano, fruttariano, pescetariano, carnivoro, macrobiotico, crudista… sono tutte ideologie senza senso se non contestualizzate con l’ambiente e il tempo in cui si vive. Nascono per il bisogno dell’uomo di schierarsi da qualche parte per poter sapere di essere. Come le ideologie politiche, il tifo sportivo, la fede religiosa…
Non sei tu a scegliere lo stile alimentare, ma è l’ambiente a importelo. Ecco perché ricercare oggi uno stile paleolitico è del tutto inutile.
Quello che succederà è già scritto: questa “nuova” era onnivora, iniziata circa 12000 anni fa, falcidierà (lo sta già facendo) con diabete e patologie metaboliche i meno adatti al nuovo tipo di alimentazione.
Semplice.
Niente di apocalittico, è un normale processo di selezione naturale. Gli scenari possibili saranno due: o rimarranno i più adatti, che daranno luogo a progenie ancora più adatte (e questa è una probabilità puramente genetica), oppure il genere umano si estinguerà definitivamente.
Attenzione! Questo non significa che sia inutile cercare uno stile alimentare adeguato. Tutt’altro, dieta corretta e attività fisica costante sono l’unico mezzo che abbiamo per cercare di farcela. Solo che, ripeto, dal punto di vista alimentare dobbiamo farcela con quello che offre l’ambiente nel quale viviamo. La genetica farà il resto.
Non è più possibile tornare indietro.
Se sopravvivrà qualche documento degli umani odierni che stanno facendo la paleolitica, fra qualche secolo rideranno di noi. Allo stesso modo in cui noi oggi ridiamo di chi beveva l’olio di fegato di merluzzo o si stringeva la vita nei bustini…
Ah già, la paleolitica è la dieta che segue la maggior parte dei bodybuider professionisti…
Quando quello ci ha definito “bamboccioni” non aveva tutti i torti…
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Francesco (giovedì, 26 ottobre 2017 12:20)
Dr. Musolino, cito "La carne, la frutta e la verdura un tempo erano legati alla stagionalità." Un alimento in stagione è "migliore" di uno fuori stagione? Consiglia, a chi ne ha la possibilità, di consumare alimenti nella stagione "naturale" (ed evitare quelli congelati), o è diventato del tutto irrilevante in questi tempi moderni?
Giuseppe Musolino (giovedì, 26 ottobre 2017 14:12)
Si parlava solo in ottica di rispetto dei cicli naturali dell'ambiente. Dal punto di vista nutrizionale è abbastanza irrilevante.