The dreamers
Dagli anni Settanta in poi, quando cioè il culturismo visse la sua massima fama, moltissime persone in tutto il mondo decisero di inseguire i propri sogni di gloria. Misero l’indispensabile in una valigia e con quattro soldi in tasca si trasferirono a tempo indeterminato negli Stati Uniti per allenarsi in quella che poi divenne la Mecca del body building: la Gold’s Gym di Venice, in California. D’altra parte così aveva fatto Arnold.
Tanti si sistemarono in alberghi di quart’ordine. Altri direttamente lì fuori, nelle proprie auto.
Alla fine, la quasi totalità di loro non riuscì a sfondare e se ne dovette tornare indietro. Altri restarono ma furono costretti a rinunciare ai propri sogni e a
fare i conti con i propri incubi.
Paul Sullivan è un’eccezione. Tutti lo conoscono alla Gold’s Gym di Venice. Dicono che sia una persona estremamente educata ed ottimista, mai una parola fuori luogo. Dicono anche che sia un esperto di nutrizione, ma è quasi inutile cercare notizie su di lui in internet, tanto più in italiano.
È un diretto discendente di John L. Sullivan, un campione del mondo di pugilato di fine Ottocento, quando si tirava ancora senza guantoni (anzi, John fu colui che nel suo ultimo incontro inaugurò l’era dei guantoni).
Anche Paul si trasferì a Venice sul finire degli anni Settanta a bordo del suo camper, e per un certo periodo sembrò farcela. Nel 1987 toccò il suo apice quando
Stallone lo scritturò per una particina in “Over the top” (era Carl Adams, uno dei partecipanti alla sfida a braccio di ferro). A quei tempi prometteva bene, pesava 136 chili e
sollevava circa 230 chili alla panca.
Dopo il breve successo del film, però, il telefono smise di squillare e allora Paul decise di proseguire con lo sport. Si diede alla boxe, ma tempo dopo ebbe qualche
infortunio alle gambe e così dovette riciclarsi. Passò a fare la guardia del corpo per Muhammad Ali, poi qualche altra comparsata in qualche altro film, poi sempre meno finché calò
definitivamente il silenzio.
Oggi, a 55 anni, vive ancora in un camper parcheggiato fuori la palestra e continua a inseguire il suo sogno. A chi gli chiede se non si sente ridicolo, se non sia giunto il momento di svegliarsi, risponde: “The dream ain’t over”.
Statevene lì. State bene lì.
ATTENZIONE: in internet alla voce "Paul Sullivan" corrisponde talvolta un altro personaggio, tale Paolo Casella, un attore italiano oggi scomparso che utilizzava quello stesso nome d’arte. Purtroppo alcuni siti, anche siti specializzati in filmografie, attribuiscono all’italiano la parte di Carl Adams in “Over the top” che invece fu ricoperta dal Paul Sullivan ancora vivente descritto nell’articolo. Sotto una foto dei due personaggi.
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Beppe Gallo (domenica, 08 settembre 2013 14:54)
Mi scusi Dr. Musolino, ma e' sicuro che quello nella foto del film Over the Top che interpreta Carl Adams sia veramente quel tale che vive nel furgone???
Guardi che l'attore di Over the Top risulta essere un italianissimo Paolo Casella nato a Bari nel 1938 e purtroppo morto di cancro a Roma nel 2005, (Paul Sullivan era il suo nome d'arte che usava per i film del mercato americano e tedesco) noto per molti film del filone
poliziesco all'italiana, botte da orbi e spaghetti western degli anni 60/70/80, sulla scia di Bud Spencer. Controlli pure il cast e la filmografia di Casella sul sito IMDb scrivendo semplicemente su google Paolo Casella Over the Top.
Giuseppe Musolino (lunedì, 09 settembre 2013 01:37)
Il malinteso nasce proprio dal fatto che il Paolo Casella cui ti riferisci utilizzava come pseudonimo quello di Paul Sullivan. Sarebbe bastato andare alla ricerca di una sua foto per rendersi conto che si tratta di due persone diverse. Pubblico un’immagine qui sopra così da chiarire definitivamente questo equivoco.
Ora però con la stessa solerzia con cui sei venuto qui, dovresti andare da quelli di IMDb a fare presente l’errore in cui sono incappati. Errore ancora più grave, visto che il loro lavoro è proprio quello di occuparsi di film e attori, di quello che avrei nel caso commesso io.
Massimo (domenica, 15 settembre 2013 14:04)
Mai altra risposta fu piu' appropiata, senza arroganza e presunzione poi, che e' la cosa piu' difficile. Bravo Giuseppe.
Bell'articolo,la citazione ne e' il fiore all'occhiello.
golds gym (sabato, 11 aprile 2015 13:49)
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