LA VOLPE E IL CULTURISTA
Mettete un culturista davanti ad una persona comune e avrete immancabilmente due cose: risatine e offese (alle spalle). L’ho sempre trovato un paradosso, soprattutto considerando da quale pulpito venisse l'ingiuria. Gente oggettivamente brutta, grassa, magra, deforme, anche profondamente stupida.
In tutta onestà, è ridicolo vedere un barattolo coi piedi che critica una persona che ha deciso di scegliere che corpo avere e non di subirlo.
La spiegazione mi si è materializzata col tempo.
È una reazione del proprio subconscio che percepisce in difficoltà l’Io e cerca degli strumenti per ridimensionare il pericolo. Ossia sminuire l'Altro. E lo strumento più immediato per farlo sono le parole, le offese.
Considerate poi che spesso gli attacchi provengono anche da persone che praticano la stessa disciplina, e vi apparirà nitido come il tutto sia riconducibile a due soli motivi: invidia e frustrazione per i propri limiti. La riprova è che le offese sono rivolte, anche dalla stessa persona, ad aspetti diversi:
- che schifoooooo (aspetto fisico)
- tutto muscoli e niente cervello (aspetto mentale)
- sì, ma tanto ce l'ha piccolo (aspetto sessuale)
- sì, ma con quello che prende non campa assai (aspetto salutistico)
Se fossi in voi avrei paura ad andare in giro con i vostri, di corpi. Senza invidia.
Ora sì che c’è da ridere, dài.
Chiamatelo culturista, modello fitness, palestrato… Tutti denigrano, ma tutti da sempre ricercano (in miniatura) lo stesso tipo di aspetto: spalle più ampie con le spalline; effetto a V del busto con bustini e guepiere; braccia più voluminose con le maniche arrotolate; per non parlare dei modelli “slim fit”… Una riedizione de “La volpe e l’uva”.
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