La retata
Chi è che dice che in Italia non funziona niente e che le leggi non vengono fatte rispettare? La spiaggia in foto fino a ieri ospitava una quindicina di ombrelloni
di gente che per un mese all'anno passa le vacanze nel residence attiguo. Trattasi essenzialmente di pensionati, anziani, famiglie con figli piccoli, in qualche
caso nemmeno in piena salute. Insomma, non certo Ibiza.
Stamattina all'alba un blitz organizzato dalle teste di cuoio ha sequestrato tutto, non solo ombrelloni ma ogni cosa si trovasse incustodita: sedie, secchielli, palette,
ciambelle, braccioli, bambini, finanche le pinne di un'anziana che non riesce a nuotare senza.
"Occupazione di suolo pubblico, con noi non si scherza", hanno detto al comando ai poveretti che avevano provato a reclamare indietro i propri beni. "Se volete
riavere i vostri ombrelloni vivi dovete pagare duecento euro; dopodiché, se ritenete, fate ricorso al giudice di pace. La prossima volta fucileremo uno di voi: punirne uno per educarne
cento."
Intanto il mare della spiaggia in questione continua ad essere una cloaca. Giusto ieri erano stati rinvenuti nell'ordine: scarpa da tennis con sopra
galoscia, un topo, un paio di baffi, un tamburello, un trombone da brigante, centoduenne pacchiana di Nicastro in ottimo stato di conservazione, resti di angurie con calabresi ancora tenacemente
attaccati.
Per il sequestro si sospetta soffiata di qualche crucco albino che si è lasciato scappare la frase: "SOLITI ITALIANI BAFFINERI, SEMPRE PIZZA, SPAGHETTI E
MANDOLINO! NON ESSERE CIUSTO, NOI TURISTI PORTARE RICCHEZZA".
Ecco, fateci un favore, lasciateci morire di fame.
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