La Rivoluzione Verde
Come le piante hanno affollato il mondo di uomini
A inizio Novecento la popolazione mondiale era di circa 1.6 miliardi di persone. Nel giro di soli cento anni questo numero è aumentato vertiginosamente arrivando all’attuale cifra di sette miliardi. Mai nella storia dell’uomo si era avuto un incremento così rapido e così consistente. Come è stato possibile?
Stranamente, alla base di tutto c’è l’azoto. Stranamente perché l’azoto atmosferico è un gas che non può essere direttamente assorbito dagli organismi, e ciò rappresenterebbe un fattore limitante per lo sviluppo forestale. In realtà però ci sono due meccanismi che riescono ad attrarlo e a legarlo: uno è rappresentato dai batteri fissatori presenti nel terreno; l’altro da alcune protuberanze (“noduli”) presenti sulle radici di alcune piante come i legumi, in cui quei batteri e i loro prodotti (nitriti, nitrati e ammonio) trovano “alloggio”.
In questo modo l’azoto viene “sequestrato” dalle piante, che poi nutrono gli erbivori, che a loro volta divengono preda dei carnivori, uomo compreso. Infine, quando gli esseri viventi eliminano con le proprie deiezioni l’azoto, questo viene restituito al terreno e riassorbito dalle piante (ciclo dell’azoto).
Presto si capì che piantare leguminose come piselli, fagioli, ceci, lenticchie, poteva aumentare l’azoto del suolo. Questa tecnica doveva essere già conosciuta (sebbene forse a livello inconscio) dagli agricoltori di migliaia di anni prima. Ad esempio, in Cina, fagioli e piselli venivano coltivati in rotazione con il grano, il miglio e il riso; nelle Americhe, i fagioli erano coltivati con il mais. Nel II secolo aC, Teofrasto già sosteneva che “il fagiolo rinvigorisce al meglio il terreno”.
Tale tecnica permise di accrescere la produzione alimentare e in una certa misura anche la popolazione. Presto però si arrivò al collasso. Occorrevano nuove fonti di azoto. Ma le terre non erano infinite, piantare leguminose avrebbe finito solo per occupare altro terreno, impedendo di fatto la coltivazione di altri prodotti. Perciò fu necessario trovare altre soluzioni. E l’idea fu di estrarre l’azoto dall’aria e trovare il modo di bloccarlo.
Nel 1909 due chimici, Fritz Haber e Carl Bosh, ci riuscirono. Fissarono l’azoto con l’idrogeno in laboratorio e realizzarono un prodotto che fu destinato a rivoluzionare il mondo: l’ammoniaca.
L’ammoniaca fu utilizzata come fertilizzante chimico e, insieme all’impiego di nuove varietà di sementi ad alta resa, diede il via a quella che dagli anni Settanta fu chiamata “Rivoluzione Verde”, quel movimento che portò ad un aumento della produzione agricola, che a sua volta condusse a quell'incremento stratosferico della popolazione mondiale che oggi si sta rivelando eccessivo.
Nel 1914, la produzione di ammoniaca come fertilizzante era ormai abbondante, ma lo scoppio della seconda Guerra Mondiale ne deviò l’utilizzo verso la produzione di esplosivi sotto forma di acido nitrico. È probabile che senza l’ammoniaca la guerra sarebbe finita molto prima.
Ad ogni modo, il crescente impiego in campo militare sottrasse ammoniaca per la produzione agricola. In molte zone della Germania il cibo iniziò a scarseggiare, e non è da escludere che ciò abbia potuto contribuire alla sconfitta tedesca del 1918. Quindi, se da un lato l’ammoniaca alimentò il conflitto, dall’altro lo portò a termine.
Mentre Bosh intensificò la produzione di ammoniaca, Haber si impegnò nello sviluppo di armi chimiche fiancheggiando Hitler nei suoi intenti criminali. Nel 1915, la moglie di Haber, Clara, chimica anche lei, afflitta dal senso di colpa si suicidò con la pistola del marito. Il giorno dopo Haber era già di partenza per il fronte.
Poco tempo dopo realizzò il processo di sintesi di un composto, l’acido cianidrico, che inizialmente doveva servire come insetticida per la disinfestazione di pidocchi ed altri parassiti, ma ben presto i nazisti ne intuirono il potenziale tossico e presero a impiegarlo nelle camere a gas. Anche alcuni parenti di Haber finirono in quelle camere.
Pure Bosh nel 1939 tentò il suicidio. Haber, invece, nel 1918 fu insignito del Nobel per la chimica. Ma quando i nazisti promulgarono le prime leggi razziali antisemitiche, essendo di famiglia ebrea fu costretto all’esilio. Morì stroncato da un attacco cardiaco proprio mentre era diretto in Italia.
BIBLIOGRAFIA
1. Haber F, Lamb AB, Thermodynamics of technical gas-reactions: seven lectures, Londra, Longmans, Green and co, 1908.
2. Smil V, Enriching the Earth: Fritz Haber, Carl Bosch, and the Transformation of World Food Production, 2001.
3. Repici L, La logica di Teofrasto. Studio critico e raccolta dei frammenti e delle testimonianze, Bologna, Il Mulino, 1977.
4. Standage T, An Edible History of Humanity, New York, Walker & Company, 2010.
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