Fibre e stipsi



L’eccesso di fibra può indurre stipsi? Onestamente, con la carenza cronica di fibra che investe l’alimentazione attuale, l’ipotesi di una stitichezza da eccesso di fibra appare davvero improbabile.


È piuttosto qualcos’altro che può causarla, qualcosa per certi versi di insospettabile. Vi spiego cosa con l’aiuto dell’esempio di un animaletto come il coniglio.

Nel loro ambiente naturale, i conigli mangiano fibra per buona parte della giornata: fieno, erba e vegetali vari. E la stipsi è un problema a loro sconosciuto.

 

Sradicati dal proprio habitat e rinchiusi nelle nostre case, sono costretti a muoversi pochissimo e spesso forzati ad un’alimentazione tipicamente “umana” a base di cereali raffinati e carboidrati in generale: pane, pasta, biscotti, crackers, grissini… In questo modo, non raramente finiscono per andare incontro a blocco intestinale. Poi le condizioni di salute scadono sempre più e, se non presi in tempo, vanno incontro a morte.

In modo analogo, non è tanto un ipotetico e difficilmente concretizzabile eccesso di fibra, ma l’eccesso di cereali raffinati cui siamo tutti soggetti che può portare costipazione nell’uomo.


Non a caso la stipsi è un problema frequente nelle popolazioni “moderne”. Il cibo ingerito ristagna nell’apparato digerente e dà luogo a fermentazione, generando gas e batteri dannosi.

In più, come il coniglio domestico, ci muoviamo sempre meno. È una situazione quotidianamente sotto gli occhi di tutti: gonfiore addominale, difficoltà di digestione, stanchezza, poca propensione al movimento. Poi noi a differenza del coniglio abbiamo a disposizione i farmaci, una compressina e tiriamo avanti, ma essendo oggi l’eccesso di carboidrati una condizione persistente, la situazione si ripresenterà il giorno dopo o comunque pochi giorni dopo, e in tal modo il danno avanzerà in silenzio.


L’assunzione di fibra nella nostra dieta è anzi considerevolmente più bassa dei valori raccomandati. Gli oli vegetali raffinati, lo zucchero, i prodotti lattiero-caseari e l’alcol ne sono privi. I cereali raffinati contengono il 400% in meno di fibra rispetto ai cereali interi. Costituendo questi alimenti una media del 60-70% dell’energia totale nella dieta, si capisce come il rischio di assumere poche fibre con l’alimentazione odierna sia molto elevato. 

Le diete basse in fibra possono essere alla base o esacerbare la stipsi, l’appendicite, le emorroidi, la trombosi venosa profonda, le vene varicose, la diverticolite, l’ernia jatale, il reflusso gastroesofageo e, non ultimo, il tumore. 

 

Diverse società di assicurazioni negli Stati Uniti stanno tentando di incentivare il consumo di frutta e verdura per via dell’ormai accertato ruolo anticancro dei nutrienti in esse presenti (nell’immagine, pubblicità della “Blue Cross Blue Shield” del Minnesota).


Fatevi due conti e correte a procurarvi qualche ettaro di verdure.

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