I dati Istat pongono la Calabria al primo posto per numero di soggetti diabetici e a uno dei primi per tasso di sovrappeso/obesità. Il 51.4% della popolazione ha problemi di peso, ci batte solo la Campania per un misero 0.4% (Fonte Istat). I casi reali di diabete sono probabilmente ancora più numerosi. Si stima che ogni 2-3 persone con diabete ce ne sia una che lo è senza saperlo.

 

La Calabria è anche ai primi posti per livello di sedentarietà (Fonte Istat). Obesità e sedentarietà sono i principali fattori di rischio per il diabete.

 

Ciliegina sulla torta, la Calabria è al primo posto anche per consumo di sodio (sia per gli uomini che per le donne), e sappiamo quanto un eccesso di sodio possa nuocere alla salute.

 

In Calabria ci sono circa 140.000 soggetti diabetici. Il 34% (47.600 soggetti) ha una complicanza, e le complicanze possono essere estremamente invalidanti: si va dall’ipertensione all’insufficienza renale, dall’infarto all’ictus, dal glaucoma alla cecità. Il 3% (4.200 soggetti) deve ricorrere all’amputazione di un arto (piede diabetico).

 

Il diabete andrebbe trattato in primis con dieta e attività fisica. Le palestre dovrebbero essere centri elettivi per la prevenzione di patologie come diabete e obesità. I numeri non mostrano alcun segno di regressione, ma di aumento. I costi sono altissimi non solo in termini di salute, ma anche economici. Evidentemente qualcosa a qualche livello non funziona: controllo nutrizionale, terapia medica, attività fisica? Cosa fa la politica per questa situazione? Cosa fa lo Stato per la nostra salute?

 

 

 

 

 

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