Come scegliere l'attività giusta e praticarla in maniera sbagliata
Per riequilibrare l'articolo contro le donne, eccone subito pronto uno per i miei amici maschietti.
Quelli che ogni scusa è buona per non allenare le gambe. Quelli che “non le alleno perché non voglio che diventino troppo grosse”, quelli che “ce le ho già troppo grosse”, quelli che “tanto è inutile, ho provato di tutto e non mi rispondono”, quelli che “non le posso allenare pesante perché ho un problema al ginocchio”, quelli che “tanto già gioco a calcetto”…
Quelli che non appena la sera mi vedono arrivare in palestra innescano un fuggifuggi generale: chi corre sotto la doccia, chi si nasconde dietro le colonne, chi smonta gli attrezzi e mi dice che sono rotti, chi finge di essere morto…
Scherzi a parte, la verità è che le gambe sono la parte del corpo più dura da allenare. Persone anche forti nella parte superiore, appena le metto al solo leg-extension, all’avvicinarsi del bruciore cominciano a piagnucolare come signorine e mollano il peso scuotendo la testa. Non parliamo di press eseguite con le mani sulle gambe e di squat in cui ci si ferma al numero prefissato di ripetizioni per il semplice fatto di averlo raggiunto.
Allenare le gambe è una questione di testa, prima che di muscoli. Quando molli è quasi sempre perché la testa ti ha detto di mollare, non il muscolo. Ma se non molli, i risultati che ne otterrai saranno stratosferici, tanto in termini di crescita che di dimagrimento.
Ci sono ragazzi che seguo a distanza che si meravigliano del perché inserisca nelle loro schede solo due esercizi per i quadricipiti. Io cerco di spiegare loro quello che intendo che tirino fuori in quei due esercizi, ma online non è per niente facile farlo comprendere. È per questo che insisto affinché quelli non troppo lontani vengano almeno una volta ad allenarsi da me. Alcuni lo hanno fatto, e hanno avuto modo di rendersene conto: chi ha giurato di aver visto la madonna, chi l’arcangelo Gabriele che gli annunciava di essere incinto, chi Padre Pio sul windsurf…
Venite, venite...
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Beppe Gallo WBF (lunedì, 16 settembre 2013 21:58)
Innanzitutto se mi e' permesso, sull'allenamento delle gambe vorrei fare alcune considerazioni personali; a parte la biomeccanica di un esercizio a catena chiusa come lo Squat e alcune le sue varianti e le forze torcenti degli esercizi in verticale (Squat, Hack Squat, Affondi, Stacchi a gambe tese) su cui persino la moderna ricerca scientifica a volte si esprime ancora oggi in maniera discordante, questi esercizi sono altamente invasivi e stressanti a livello organico che se eseguiti con intensita' elevata da persone non all'altezza, si rischia di provocare piu' danni che profitti. Cerco di spiegarmi meglio; secondo me visto gli sforzi che richiede un allenamento intenso delle gambe e il conseguente stress a livello di sistema nervoso, ghiandole surrenali (cortisolo alle stelle), articolare e ossidativo (radicali liberi), se non sono gestiti in maniera piu' che diligente e "professionale" il fattori recupero, alimentazione e alcune altre accortezze come l'orario di allenamento e i livelli di energie (glicogeno), in un certo senso la persona nella media rischia di incorrere in una situazione frustrante non riuscendo a godere appieno dei benefici, ma dovendo dedicare comunque molte energie mentali e fisiche, sia per l'allenamento che per il recupero, che nell'atleta medio natural sono molto limitate.
Poi purtroppo per molti clienti di palestre nella media, i DOMS susseguenti i primi 3-4 allenamenti delle gambe che a differenza della parte superiore possono durare anche 9-10 giorni, sono talmente debilitanti da farli desistere nel proseguio dell'allenamento delle gambe, proprio perche' devono lavorare durante il giorno e i dolori sono talmente acuti che a volte i clienti non vanno a lavorare per 1-2 giorni e chiamano il medico (fatti realmente accaduti e visti piu' volte in 12 anni di bodybuilding).Inoltre se il soggetto non ha una condizione cardiovascolare OTTIMA, una serie di squat all-out da 10-12 ripetizioni o una da 20 ripetizioni di 45° leg press, la serie termina prima a causa della mancanza di ossigeno che per cedimento muscolare, sempre che non crei svenimenti, giramenti di testa, malori, cali di pressione, zuccheri...Per ultimo posso ancora dire che in fase di massa (MASSA), in assenza della "giusta" chimica in aiuto le gambe sono quelle che rimangono piu' "coperte", (cosi' come la parte bassa dell'addome e il bacino in generale in confronto alla parte superiore del corpo), cosi' la persona nella media finche' non segue una dieta per definirsi, con tutto lo stress e i problemi e le privazioni che comporta ( lei capira' di sicuro) si ritrova con gambe piu' muscolose ma ancora con del grasso e acqua, essendo anche negli uomini presenti molti recettori degli estrogeni nelle gambe, non creando un risultato estetico piacevole, e creando paturgne su jeans che vanno stretti e bilancia che sale, senza un risultato estetico apprezzabile. Se mi e' permesso, vorrei proporre una SCHEDA per aiutare tutti quelli che hanno problemi ad allenare le gambe e non hanno molto tempo da dedicare all'allenamento.
ES: SCHEDA A Spinta (Petto-spalle-tricipiti)
SCHEDA B Trazione (Dorso-trapezi-bicopiti)
SCHEDA C GAMBE
ESEMPIO SPLIT 1 MESE:
LUN A - MER B - VEN A - LUN B - MER C - VEN A
LUN B - MER A - VEN B - LUN C - MER A - VEN B , in pratica i muscoli di spinta e di trazione vengono allenati ogni 4/5 giorni e le gambe invece ogni 10/12 giorni per il massimo recupero e maturazione delle fibre muscolari ed e' anche meno assillante a livello mentale e meno invasivo a livello articolare. Grazie dell'opportunità di esprimere le mie considerazioni che sono frutto di anni di allenamento, esperienze e sacrifici e buon allenamento.
Giuseppe Musolino (martedì, 17 settembre 2013 02:02)
Proseguio, paturgne… perdonami, ma sei italiano? Ma al di là di questo, mi dai l’idea di un residuato delle palestre di un passato che vorrei scomparisse per sempre. Utilizzi termini pomposi e insensati: “forze torcenti” (lo squat non “torce” alcunché), “la moderna ricerca scientifica si esprime ancora oggi in maniera discordante” (perdonami l’espressione ma la moderna ricerca scientifica se ne fotte di noi e del body building, ha altro da fare), “esercizi altamente invasivi” (uno squat non è più “invasivo” di una distensione su panca), poi la divisione dell’allenamento senza alcun fondamento in “spinta” e “trazione”… Insomma, l’ennesimo sterile sfoggio di cultura misto a castronerie da palestrante.
Questione intensità. L’articolo è “leggero”, generalizzante e senza finalità didattiche in senso stretto. L’intensità non può essere proposta a tutti, anzi solo a pochi (pochissimi!) e dopo un adeguato periodo preparatorio. Se fai avere doms debilitanti tali da far chiamare il medico, vuol dire che hai spinto una persona non pronta né fisicamente né psicologicamente. Nuovamente, errore da palestrante.
Infine voglio che sia chiara una cosa. Qui l’anonimato da parte vostra regna sovrano, e questo non è un confronto corretto. Io sono presente con nome, cognome, foto e curriculum verificabili in qualunque momento. Tu… chi sei?! Per quanto mi riguarda, quel “Beppe Gallo” può essere benissimo un nome di fantasia. E fino a prova contraria, lo ritengo tale. Qui purtroppo non è possibile allegare foto, vieni sulla mia pagina Facebook e presentati, facci vedere il frutto dei tuoi dodici anni di “allenamento, esperienze e sacrifici e buon allenamento” (allenamento l’ho già detto?) e soprattutto forniscici un curriculum verificabile.
E se sei lo stesso Beppe Gallo che era già venuto qui tentando di mettere in difficoltà il sottoscritto (http://musolino.jimdo.com/neverpressed/words/the-dreamers/), questa è l’ultima possibilità che ti concedo di apparire su queste pagine (sempre che non ti inventi un altro pseudonimo). Sul mio sito ci sono centinaia di articoli, se il tuo primo istinto è quello di scrivere un commento insinuatorio, hai qualcosa che non va dentro di te. Curala e poi torna.