Test del Dna per l’alimentazione
Tenete gli occhi aperti, perché sta arrivando il test del Dna per l’alimentazione. In pratica è il test delle intolleranze che
tanto furore aveva sviluppato una decina d’anni fa, per poi rivelarsi alla stessa stregua di tutti gli altri stratagemmi degli ultimi tempi: un flop.
Criterio identico (“è sufficiente eliminare questo e quello, e dimagrirai senza ulteriori sacrifici”), con un altro abito, più
serioso: cosa incute più reverenza scientifica del termine “Dna”? E se lo si infarcisce di termini altisonanti come “nutrigenetica” o “nutrigenomica” si attiva la modalità effetti
speciali.
Anzi, una differenza
c’è. Quello per le intolleranze prevedeva un prelievo di sangue, e a un certo punto qualcuno deve aver pensato: ehi, un momento, ma perché flagellare questa gente?! In questo modo rischiamo di
perdere una larga fetta di utenza non disposta a farsi pungere. Si potrebbe ottenere lo stesso risultato (cioè nessuno, ndM) proponendo qualcosa di meno terrifico di un ago… Eeeeet voilà, ecco
pronto il test del Dna, su campione di saliva.
A bocca aperta, esattamente come vi vogliono.
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