Pericolo saraceno

 

 

ALLARME!! L’Italia è in pericolo! Il M5S ha scoperto che un terzo della nostra pasta è prodotto con grano saraceno! IGNOMINIA, ONTA, DISONORE!

 

E nel classico stile complottista-terrorista, i grillini fanno riferimento alla potenziale pericolosità di quella che definiscono una “contraffazione alimentare” che trarrebbe in inganno lo sprovveduto consumatore di pastasciutta.

 

E questi qui vorrebbero salvare l’Italia…

 

Primo, la pasta si fa con il grano duro. Il grano saraceno si usa per prodotti come i pizzoccheri o le manfrigole, entrambi tipici della Valtellina. Non ci sarebbe alcun interesse a produrre pasta con grano saraceno: oltre a non avere le giuste caratteristiche alimentari, il saraceno ha un prezzo maggiore. Un tempo te lo tiravano dietro, veniva usato come mangime oppure miscelato a farine pregiate come quella di grano o di mais per aumentarne la resa. Oggi è diventato un articolo di nicchia, spesso bio. Un po’ come la farina integrale, che pur essendo meno pregiata costa di più. Sarebbe il primo caso al mondo in cui per una contraffazione si utilizza un prodotto più costoso e non uno più conveniente.

 

Secondo, una volta derisi da più fronti hanno tirato fuori la scusa del “refuso”. Cioè hanno precisato che non avrebbero voluto dire “saraceno” ma “straniero”.

 

Cambia una cosiddetta sega. Anche se un grano fosse straniero, una volta mischiato a quello italiano oppure anche semplicemente lavorato nel nostro paese, darebbe vita ad un manufatto che a tutti gli effetti può utilizzare il marchio “made in Italy”, dal momento che sono le lavorazioni, e non l'origine della materia prima, a caratterizzare un prodotto. Ad esempio, la Illycaffè produce una miscela composta da nove varietà di piante arabiche provenienti da India, Brasile, Costa Rica, Colombia ed Etiopia; nonostante questo è un “made in Italy”. 

 

Terzo, siamo nell’UE, dove vige la libera circolazione delle merci.

 

Quarto, è dai tempi dei Romani che importiamo grano. Finanche sotto la dittatura di un nazionalista estremo come Mussolini l’Italia ha importato grano, perché mangiamo così tanti cereali che non riusciamo a soddisfare la domanda interna. 

 

Ma forse è proprio lì che ci vogliono riportare i grillini, ad una sorta di autarchia autistica, ai tempi in cui traducevamo “films” con “filmi”, “champagne” con “sciampagna”, “goal” con “gollo”. Le carte in regola le hanno tutte, tra un deputato che crede alle scie chimiche, uno favorevole al trattamento Stamina, una che è certa che esistano le sirene e Grillo stesso che crede al pesce-pomodoro.

 

 

Non avessimo superato la soglia della tolleranza, farebbero quasi tenerezza. In giro c’è un tale rigetto nei confronti della politica tradizionale che è normale che se prendi uno come Grillo che ha sempre regalato sorrisi all’Italia e lo metti al confronto di uno come Berlusconi, Renzi, Alfano, Larussa, Brunetta, Santanché, Carfagna, Formigoni, Bossi, Razzi o qualunque altro trombone politico, sembrerà Robin Hood. Fin troppo facile.

 

I grillini sono il male minore, che è una cosa assolutamente diversa da “bene”.

 

“Ogni volta che voti, alimenti il processo” (cit. Morrissey)...

 

 

 

 

 

 

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