Latte di mandorla senza glutine
- 100% Vegetale
- Senza glutine
- Senza lattosio
- Senza colesterolo
Io ci avrei messo anche un bel “Bio”, “Km zero”, “Con zucchero di canna” e perché no pure un “Senza scie kimike” che fa sempre la sua porca figura. Giochini di mercato per aumentare il prezzo di vendita facendo leva sul punto debole di tutti: la salute.
Quando mai un latte di mandorla è stato non vegetale, con glutine, con lattosio e con colesterolo??
L'unica cosa importante che doveva esserci scritta, "Può contenere tracce di frutta a guscio", non c'è. È scritta sul retro, non fa abbastanza marketing.
Dal punto di vista nutrizionale, una sola cosa avrebbe avuto valore scrivere: “SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI”. E invece su quello si tace.
Nota. La dicitura “Senza glutine” non ha alcun costo, è una libera dichiarazione senza costi da parte dell’azienda. Diverso il discorso della concessione del marchio con la spiga barrata o di quello di "prodotto erogabile", che infatti non ci sono.
Per completezza, questi sono i loghi che si possono trovare in commercio:
- Logo Spiga sbarrata
- Logo “Prodotto erogabile”
- Dicitura “Senza glutine”
SPIGA SBARRATA. L’utilizzo del logo viene concesso esclusivamente alle aziende che hanno sottoscritto un contratto con l’AIC (Associazione Italiana Celiachia). Si chiama concessione controllata e non c’è alcuna certificazione ministeriale.
Diverso è il discorso per il logo di “PRODOTTO EROGABILE” concesso dal Ministero della Salute, che riconosce il diritto all’erogazione gratuita di quei prodotti (Legge 123 del 4 luglio 2005).
La menzione “SENZA GLUTINE” o “GLUTEN FREE” può invece essere utilizzata a propria discrezione dall’azienda con la sola limitazione che il contenuto di glutine non superi la soglia prevista che è di 20 mg/kg (Regolamento Europeo 41/2009).
Scrivi commento