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Per svilupparsi, un tumore necessita di nuovi vasi sanguigni. Questo processo è detto angiogenesi. Nuovi vasi significano maggior distribuzione di ossigeno e nutrienti a tutte le cellule, cancerogene comprese. Quasi tutti noi sviluppiamo costantemente delle forme tumorali nell’arco delle nostre vite. Si tratta di “microcancri”, innocui proprio perché non sufficientemente vascolarizzati. 

Inibire l’angiogenesi potrebbe dunque significare rallentare, bloccare o addirittura far regredire questo processo. La chemioterapia svolge questo effetto, soprattutto se abbinata a farmaci antiangiogenetici. Ma inutile sottolinearne gli effetti collaterali (anche se quando necessaria non si prescinde). Il cibo ha dimostrato proprietà simili.

 

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Molti animali ingeriscono la loro razione giornaliera in più piccole porzioni spaziate nelle ventiquattro ore. Essi sono nibblers. Altri, invece, tendono a mangiare la propria dieta a grandi pasti presi di rado, forse perché più comodo. Essi sono gorgers.

Se il coniglio, che è per sua natura un nibbler, è obbligato consumare la sua dieta in uno o due brevi pasti al giorno, diventa obeso e sviluppa iperglicemia e ipercolesterolemia e aterosclerosi. L’uomo sarebbe portato per natura a consumare pasti abbondanti e rarefatti. Egli è dunque tendenzialmente un gorger. Ma nel corso degli ultimi tempi ha acquisito la tendenza a smangiucchiare ripetutamente. Quali sono le conseguenze metaboliche del nibbling rispetto al gorging nell’uomo?

 

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Il carico di carboidrati é una metodica complessa, utilizzata per supercompensare i muscoli di glicogeno. Maggiori  riserve di glicogeno equivalgono, almeno in certi sport, a miglior performance. E’ indicato infatti per prove di lunga durata, come la maratona, lo sci di fondo, il ciclismo.

Un capitolo a parte viene riservato alla metodica impiegata nel body building. La tecnica viene descritta in ogni minimo particolare: tipo e quantità di carboidrati da utilizzare tanto in scarica quanto in ricarica, tempistica di assunzione degli stessi, modalità di gestione di sodio, potassio e liquidi, modulazione degli allenamenti. Per evitare errori secolari come quello di non bere per giorni e giorni oppure di togliere il sodio in tempi sbagliati o, peggio ancora, di ricorrere ai diuretici.

 

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Il ciclo mestruale ha da sempre rappresentato una scomoda evenienza per la donna, tanto che in tempi passati molte di loro erano costrette a nasconderlo per vergogna. Per di più le donne sono diventate sempre più fisicamente attive negli ultimi decenni, tanto nella pratica sportiva amatoriale quanto in quella agonistica, per cui continuano a vivere il ciclo come un intralcio. In effetti l’assenza di mestruazioni (amenorrea) porta con sé alcuni innegabili “vantaggi” per l’atleta, quali un ematocrito più alto e minori depositi adiposi. Ma proprio il ridotto accumulo di grasso può determinare alterazioni ormonali responsabili di importanti conseguenze sulla salute. Questo lavoro mira a chiarire in che modo l’esercizio fisico può influenzare il ciclo e come evitare ciò.

 

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Per anni mi sono chiesto perché mai Dio avesse reso così piacevole il sesso quando poi, se fatto senza finalità riproduttive, lo avrebbe vietato. È perché altrimenti non avremmo avuto l’istinto a farlo e non ci saremmo riprodotti. Quanto alla proibizione, Dio non c’entra, è stata un’invenzione degli uomini, come la storia del matrimonio, della fedeltà, della monogamia e di tutte le altre storie raccontate nella bibbia. C’è solo un altro elemento che ci è indispensabile per prolificare: il cibo. Sesso e cibo consentono la prosecuzione della specie. Digiunare spegne il desiderio sessuale, mangiare lo accende. Nelle società di cacciatori-raccoglitori i maschi più abili a procacciare cibo sono quelli che hanno più mogli e più figli. Carne in cambio di Carne.

 

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Noi siamo abituati a considerare l’anoressia come una scelta frivola, messa in atto il più delle volte da ragazzine immature. Ma non è sempre così: non sempre l’anoressia si sceglie, a volte viene imposta. Ad esempio, l’inedia è stata nella storia un mezzo per attuare la condanna a morte. Fino al medioevo le persone venivano murate vive e lasciate morire di fame.

Il tema della fame ricorre spesso in letteratura. In “Corpus Christine”, una donna obesa, Christine, tiene segregato a letto suo marito, che ha subìto un incidente, negandogli il cibo mentre in parallelo lei continua a rimpinzarsi e a ingrassare sempre più. Una sorta di “Misery non deve morire” in chiave alimentare. In bilico tra l’anoressia di un personaggio e la bulimia dell’altro.

 

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La vita è nata in Africa. E una popolazione in particolare sembrerebbe essere la più diretta discendente dei primi uomini, i Khoisan o Ottentotti. Le prime osservazioni sulle ottentotte riportavano due particolari inquietanti: una sorta di «coda umana» e la cosiddetta «steatopigia», ossia un anormale accumulo di grasso nei glutei, lo stesso che si può osservare nelle statuette delle Veneri del paleolitico.

Saartjie Baartman era una Khoisan. Rimasta orfana da bambina, fu «acquisita» da una famiglia africana presso cui lavorò come schiava, e poi venduta ad un impresario che, date le sue anormalità fisiche, la costrinse ad esibirsi in Europa come fenomeno da baraccone col soprannome dispregiativo di «Venere Ottentotta». 

 

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* Tutti gli articoli vengono forniti come servizio di educazione alimentare.